La decisione del Governo Olandese di riaprire i Coffee Shop, ma solo in versione “take away” per asporto e consumo a domicilio, è arrivata dopo pochissimi giorni dalla chiusura (insieme a bar e ristoranti) a causa delle diffusione anche in Olanda del Coronavirus e dopo una folta serie di proteste.
Sindaci, commercianti, forze dell’ordine, e, naturalmente, consumatori hanno contestato l’importanza di questi esercizi commerciali per la società olandese e il rischio di far riemergere il mercato nero della criminalità organizzata che tuttora immette nel mercato illegale droghe pesanti e prodotti vietati per legge.
Il premier Mark Rutte ha dichiarato “Non esiste una soluzione rapida o semplice a questa situazione estremamente difficile. La realtà è anche che nel prossimo periodo futuro gran parte della popolazione olandese verrà infettata da questo virus".
Rutte ha poi spiegato che l'ipotesi di "chiudere completamente il Paese", sebbene possa "sembrare un'opzione interessante" implicherebbe una chiusura di almeno "un anno o anche di più, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe" e "anche se ciò fosse possibile nella pratica il virus potrebbe semplicemente rialzare di nuovo la testa una volta che le misure fossero state revocate".
Una posizione criticata, invece, dai vicini del Belgio, che hanno optato per misure sul “Modello Italia” con lockdown di quasi tutte le attività commerciali.