Nelle coltivazioni, specialmente in quelle indoor, molte delle carenze nutritive delle piante vengono spesso associate alla mancanza dei nutrienti nel substrato (fibra di cocco, lana di roccia, terra etc.) o nella soluzione nutritiva che contiene i fertilizzanti organici o minerali. In realtà spesso viene sottovalutato - tra i fattori che scatenano la criticità - il livello di PH del terreno e quello relativo all'acqua.
Che cos’è il pH?
Il pH è un indicatore chiave della qualità del vostro terreno e misura l’acidità o la basicità di un terreno o di una soluzione acquosa. Le soluzioni con un pH inferiore a 7 si dicono acide e le soluzioni con un pH superiore a 7 sono basiche o alcaline. L’acqua pura ha un pH molto vicino a 7.
Il pH ideale per le coltivazioni di piante domestiche
Il pH della terra è un fattore importante in quanto molti processi chimici dipendono dal valore del pH, in particolare è determinante per l’assorbimento delle sostanze nutritive. La gamma ottimale di pH per la maggior parte delle piante è tra 6,0 – 6,5, ma dipende anche dalle indicazioni del fertilizzante utilizzato.
Idroponica e substrati inerti: pH 5,5 – 6,2
Le coltivazioni idroponiche e con substrati inerti sono una questione diversa rispetto al terriccio quando si tratta di pH. Se coltivi senza terra, ad esempio in cocco, il livello ottimale di pH nella zona delle radici dovrebbe essere leggermente inferiore rispetto a quello ideale per il terriccio, quindi tra 5,5–6,2. Lo stesso vale per tutti i metodi di coltivazione idroponica.
Con questi metodi è altrettanto importante consentire al pH di fluttuare nell'intervallo accettabile per supportare l'assorbimento dei nutrienti. Ad esempio, nell'idroponica il calcio e il magnesio sono per lo più assorbiti a livelli di pH superiori a 6, come potassio e fosforo, mentre altri nutrienti come il manganese preferiscono un pH leggermente più basso.
Questo non dovrebbe essere un problema poiché in una configurazione idroponica i livelli di pH cambieranno naturalmente di qualche decimo di punto con ogni ciclo di alimentazione. Dovrai correggere solo se il livello di pH esce dalla fascia ottimale fra 5,5 e 6,5.
Quando si coltiva nel cocco, nella perlite o in idroponica, si devono somministrare i nutrienti direttamente nella zona delle radici attraverso l'acqua. Questo significa che sono possibili più ampie fluttuazioni del pH rispetto alla coltivazione in terra. Il substrato inerte utilizzato nell'idroponica e nelle colture senza terriccio si limita a trattenere l'acqua e fornisce supporto alle radici. Pertanto, quando si somministrano sostanze nutritive, fare attenzione a non sovralimentare le piante.
Regolare i livelli di pH del terreno
Il pH del vostro terreno può essere aumentato o diminuito aggiungendo materiali di origine organica direttamente nel suolo. Tuttavia, vi consigliamo di farlo al momento di preparare il terreno prima di piantare.
Se il vostro terreno è troppo acido vi consigliamo di utilizzare il Calcium Kick di Plagron, regolatore di pH con il quale potete aumentare il valore di pH fino a raggiungere il livello ideale di 5,5-6,5, oppure in alternativa potete utilizzare cenere di palma.
Per diminuire il pH di un terreno eccessivamente basico vi consigliamo di utilizzare il Top Vulcan di Topcrop, che oltre a diminuire il pH del terreno gli fornisce un’ottima carica di potassio.
Regolare il pH del terreno usando l’acqua
Un altro semplice metodo per cambiare il pH del terreno è quello di alterare il pH dell'acqua: per abbassarlo vi consigliamo di utilizzare il Lemon Kick di Plagron, a base organica, mentre per un controllo completo potete utilizzare i Correttori di pH di Advanced Hydroponics
Riprendete quindi ad irrigare con acqua normale e controllate il pH del vostro terreno, regolandone i livelli secondo le necessità.
Per maggiori informazioni o per ricevere una consulenza gratuita dal nostro team, potete contattarci in qualsiasi momento utilizzando il modulo apposito.
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